Green Hill, scatta il sequestro: la Forestale nell'allevamento L'accusa: "Animali maltrattati"Sigilli a Montichiari, indagati i vertici dell'azienda28 APRILE: Blitz degli animalisti a Green Hill
I berretti verdi nello stabilimento del Bresciano al centro delle polemiche con gli animalisti. La Lav: "Ora stop alla vivisezione". L'Oipa: "Nove mesi fa la nostra denuncia inascoltata"
Brescia, 18 luglio 2012 - Sono ore infuocate per Green Hill, l'allevamento di animali destinati ai laboratori di vivisezione: questa mattino il Corpo forestale dello Stato è intervenuto nel Bresciano per procedere con il sequestro della nota azienda situata a Montichiari.
Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica di Brescia, partecipano 30 forestali appartenenti ai Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al Nucleo
investigativo per i reati in danno agli animali (NIRDA). E' presente anche personale della Questura di Brescia. Sequestrati cani di razza beagle e l'intera struttura costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari. Tra i reati contestati quello di maltrattamento di animali. Tre le persone indagate: sono i vertici dell'azienda. Corpo forestale dello Stato e Digos della Questura di Brescia nei mesi scorsi hanno acquisito numerose conoscenze sulla struttura in occasione anche delle manifestazioni di protesta che si sono succedute a Green Hill.
Il Corpo Forestale precisa che le operazioni di sequestro "andranno avanti per diverse ore'' e che "non si conosce ancora il numero dei cani beagle sequestrati in quanto la struttura da ispezionare e' molto vasta. I cuccioli non potranno comunque uscire dall'azienda''. I rappresentanti della Green Hill ''sono stati nominati custodi
giudiziari insieme al sindaco della cittadina lombarda e alla locale Asl. Essi avranno l'obbligo di cura e alimentazione degli animali''.
DENUNCIA LAV-LEGAMBIENTE- Gli accertamenti si starebbero svolgendo ''su denuncia di Lav e Legambiente'', si legge in una nota propria della Lega antivivisezione: ''Grazie agli atti presentati dalle due associazioni - sottolinea Gianluca Felicetti, presidente della Lav - e' stata finalmente riaperta l'inchiesta giudiziaria sulle modalita' di detenzione degli animali nella megastruttura''.''Ci auguriamo -aggiunge- che gli accertamenti in corso, disposti dalla Procura, possano fare luce, definitivamente, sulle reali condizioni di vita degli animali rinchiusi".
Michela Kuan, biologa, responsabile Lav settore vivisezione, aggiunge: ''Speriamo che questi nuovi sviluppi mostrino chiaramente gli orrori della vivisezione e portino in primo piano le ragioni scientifiche ed etiche di chi la combatte, un atto importante in un contesto finora considerato intoccabile come la sperimentazione animale''. Lav fa notare che né l'attuale legge nazionale né la direttiva europea pongono reali vincoli al ricorso agli animali, "quasi 900mila l'anno in 600 strutture pubbliche e private solo in Italia". Kuan aggiunge "Piu' dell'86% degli italiani sia contrario alla vivisezione'', In questi mesi e' all'esame del Senato l'articolo 14 delle Legge Comunitaria, gia' approvata dalla Camera, che vieterebbe l'allevamento di cani, gatti e primati non umani per la sperimentazione, imporrebbe l'obbligo di anestesia e analgesia per i test e, vietando le esercitazioni belliche e didattiche con animali, sosterrebbe concretamente il ricorso ai metodi sostituivi della vivisezione.
OIPA: "NOVE MESI FA STESSA DENUNCIA, MA INASCOLTATA" - Le guardie zoofile dell'Oipa, l'Organizzazione Internazionale Protezione Animali, nove mesi fa avevano già constatato le irregolarità che hanno portato all'odierno sequestro di Green Hill. "Era stata depositata un'istanza di chiusura, finora inascoltata" scrive l'associazione. E fu proprio la Procura della Repubblica di Brescia ad autorizzare le guardie zoofile Oipa ad eseguire quell'ispezione della struttura, il 30 settembre 2011.
GIAMMARCO (PDL): "ORA CHIUSURA DEFINITIVA" - Gabriella Giammarco, esponente del Pdl, dichiara: "Mi auguro che gli accertamenti disposti dalla Procura di Brescia provino ciò che denunciamo da mesi e cioè che quell'allevamento è un luogo di dolore, di sofferenza, di morte, dove i cani vengono detenuti in condizioni disumane". "Spero si possa arrivare presto alla chiusura definitiva di Green Hill e invito il Senato - ha sottolineato - a non
rinviare ancora l'approvazione dell'articolo 14".
LA STORIA - Lo stabilimento di Green Hill è da mesi al centro di un'accesa disputa tra gli animalisti e titolari. Lo scorso 28 aprile un blitz oltre i cancelli dell'impianto aveva permesso agli ambientalisti di liberare alcuni cuccioli. Erano seguite manifestazioni in tutta Italia per sostenere il disegno di legge che porterebbe alla chiusura dell'impianto. Nei giorni scorsi la direttrice dell'azienda, Ghislane Rondot, aveva rilasciato un'intervista esclusiva al Giorno per spiegare le sue ragioni: "Amo gli animali".
Fonte:
www.ilgiorno.it/